Quando il silenzio diventa pesante

Sono trascorsi tre mesi dall'ultima volta che avevo visto il mio Principe. Due mesi insieme, splendidi, finiti di botto, nessuno sa perchè, nel silenzio. Semplicemente dovevamo incontrarci per chiarire, ed entrambi ci siamo incollati la lingua al palato.

Tre mesi nell'illusione che non me ne importasse più di tanto. Ma me ne importava, me ne importa. Stranamente nessun altro mi interessava, nessun altro, anche il più carino e gentile riusciva ad interessarmi anche un minimo. La testa sempre sul Principe. "Passerà" mi dicevo. Ma non passa. Così ecco la cagata dell'anno. Mi ci sono voluti solo tre mesi per capire che per me non è finita proprio. Un paio di settimane a piangere e a non mangiare quasi nulla (la mia dieta di ieri è stato un toast. Non si può dire che non aiuti per la prova costume), a non dormire e anche quando dormo invariabilmente il mio subconscio complotta e sogno lui.

Così ieri ho preso in mano il telefono e gli ho chiesto di vederci. Risposta "Sì, un momento si può trovare". Da quel momento è stata lo scivolare dal riso al pianto in tre nanosecondi. Ancora non so dove nè quando ci incontreremo, ma vivo in uno stato iperteso in cui ogni testa nera e riccia assume la sua forma, ogni sms o chiamata che mi arriva mi fa sussultare.  Senza contare che non so neppure quello che gli dirò. Perchè dovrei dire "Mah...Sai, ci ho impiegato tre mesi, e finalmente sono arrivata all'idea che sono innamorata di te."

Due mesi. E gli effetti sono stati devastanti. Proprio io, che non me ne fregava niente di avere il fidanzato, di trovare qualcuno, una sera ho incontrato lui. Non ne ero convinta. Ho giocato a fare la stronza distaccata. Il risultato finale è quello di oggi. Inappetente e insonne, in attesa della sentenza di morte.