lunedì 17 gennaio 2011

Cambia tutto e poi non cambia niente

Mie care Bridget nell'ultimo post dicevo/speravo che sarebbe successo qualcosa, una svolta o in positivo o in negativo ma comunque una svolta. CapitanFenomeno aveva fatto intendere che ci avrebbe pensato e io ricordo distintamente di aver pronunciato la seguente frase "Quello che dovevo dirti l'ho detto, adesso sta a te" e quindi era ovvio che io mi aspettassi qualcosa. Invece il nulla della Storia Infinita, il vuoto. 
Le vacanze sono arrivate e passate, il mostro è tornato e per fortuna è anche andato via e NON è SUCCESSO NIENTE!!! 

Inizialmente, visto che CapitanFenomeno non faceva nulla pensavo che magari l'avevo preso alla sprovvista e quindi non sapeva cosa dire o come farlo e quindi gli ho dato tempo. 
Poi è tornato il mostro e ho pensato che forse voleva vedere come sarebbero andate le cose, come sarebbe stato il rapporto tra loro due, tra me e lui, tra me e lei, insomma l'ho giustificato anche stavolta perché in fondo speravo che lui non avrebbe fatto cadere la questione nel dimenticatoio e invece pare sia successo proprio questo. 
Adesso sono divisa in due perché la parte positiva che c'è in me pensa che non è possibile che lui non senta niente per la sottoscritta perché, diamine, certe cose sono assolutamente palesi! La parte assolutamente negativa e, forse, l'unica che ragiona davvero, pensa invece che lui non prova niente per me da quel punto di vista, è affezionato ma forse mi vede solo come l'amica più cara altrimenti lui avrebbe tirato fuori le palle e avrebbe fatto qualcosa, no? 

Boh... adesso, com'è ovvio, comincio a stancarmi della situazione e comincio a non pensare più a quello che è successo e mi comporto come se nulla fosse anche perché so che è solo questione di tempo e poi anch'io comincerò a guardarlo come un amico ché mi sono abbondantemente stancata della sua vigliaccheria in merito a questioni sentimentali!

venerdì 14 gennaio 2011

Come il 90% delle persone di questo pianeta, innanzitutto traccio un piccolo bilancio dell'anno appena finito:

Innanzitutto è l'anno della mia laurea, e quindi dell'eliminazione di una grossa fonte di stress che, una volta giunta alla conclusione, mi ha fatta cadere in un abisso di paranoie, volte al fatto che non ho più niente a cui pensare...

E'l'anno del ritorno a casa del figliol prodigo (mio fratello che si è mollato con la compagna ed è tornato a vivere da noi) ed è l'anno in cui mai come ora voglio andarmene di casa...

Doveva essere l'anno dell'inizio di un percorso di convivenza con il mio fidanzato, ma che, per cause di forza maggiore (la proprietaria di casa con cui ero rimasta d'accordo non si fa sentire da un mese perchè ancora ha in casa l'inquilina che se ne deve andare), purtroppo è slittato a data da destinarsi...e spero che sia il prima possibile, sennò rischio davvero l'esaurimento nervoso...

E'l'anno della mia assunzione al Mediaworld e del mio ingresso nella splendida famiglia delle magliette rosse. E sinceramente...al momento lì dentro ci sto davvero da Dio!

E'l'anno di nuovi ingressi in fatto di amicizie e di importanti uscite...sì perchè quest'anno ho perso una persona che credevo mia complementare, ma a cui è bastato trovarsi un uomo per piazzarlo immediatamente tra noi due...

E'l'anno di un nuovo ingresso canino nella mia famiglia, un cuccioletto vivace (non a caso si chiama Pepe) che fa tanta compagnia a me e a mia madre...

E'l'anno delle responsabilità prese e rese...


Per ora il 2011 non ha nulla di speciale...spero di dargli una bella sterzata questo weekend, dove io e miadolcemetà andremo a Roma per concerto e passeggiata romantica...
Per ora il 2011 mi ha vista molto fiacca, dormo spesso e sto tentando disperatamente di perdere i chili presi...ho fatto davvero schifo...
Per ora il 2011 è stato l'anno dei cartoni disney...mi ha preso un incastro totale, specialmente per "La Bella e la Bestia"...che belli i principi della disney...e su questo chiudo il mio post con una bella domanda:
qual'è il vostro principe disney preferito?!? Con me se la dividono quello appena citato della Bella e la Bestia ed Eric della Sirenetta...voi che mi dite?!?

giovedì 13 gennaio 2011

Ebbene sì...

,,, doveva accadere.
E, come capita di solito alle cose che devono accadere, è accaduto: io e Uomo ci siamo lasciati.
Ma mica in un giorno normale, di quelli che quando vai a dormire la sera pensi "mmh, vediamo, oggi ho rischiato il tamponamento sulla Tiburtina, mi si è rotta l'unghia dell'anulare destro, mi è quasi sembrato di vedere un UFO ma non sono tanto sicura, ho trovato due sorprese nel pacco di patatine, mi sono lasciata con Uomo, ho messo a caricare la lavatrice per domani". No. Ci siamo lasciati il 30 dicembre, vale a dire il giorno prima dell'ultimo dell'anno, ché se capitava il giorno dopo almeno lo potevo lanciare dalla finestra nel rispetto della tradizione che vuole che si butti via qualcosa di vecchio.

In realtà, tra i miei amici il totoscommesse era partito già da agosto, dividendoli nella fazione "tanto non arriva al panettone" contro quella "secondo me non arriva neanche a mercoledì prossimo".
Le avvisaglie c'erano: per esempio, il giorno di ferragosto, mentre giocavamo a Monopoli e lui è capitato sul Parco della Vittoria completo di casette di un mio amico che era praticamente quasi in bancarotta, tutti siamo scoppiati a ridere assistendo alle manifestazioni di gioia del quasi-bancarottato, che si è prodotto in uno spettacolo degno del miglior rito della fertilità tribale. Tutti ridevamo, sì, ma solo a me Uomo si è rivolto, rosso in viso, urlando "sei una troiaaaaahhhh". Pare difatti che sia un reato grave punibile con la galera in molti stati, il non tifare sfegatatamente e senza pudore per la propria dolce metà quando si gioca a giochi da tavolo.
Memorabile è anche la volta quando, in giugno, diede una sonora capata contro il cofano aperto della macchina mentre io e il mio amico parlavamo poco più in là. Dopo averlo sentito smadonnare per una manciata di secondi, mi sono avvicinata per accarezzargli la schiena, e lui mi ha spinta di lato in malo modo ingiungendomi "e levate!".
Cose così, insomma, che nella mia testolina terremotata accendevano sempre di più la spia del dubbio che, forse, lui non era così innamorato, o che forse non eravamo esattamente fatti l'uno per l'altra.
Però io sono una donna tenace, che non si tira indietro di fronte a niente: d'altra parte ho quasi trent'anni e la nonna mi ha insegnato che le cose non cadono dal cielo, ma vanno costruite.
Difatti la nostra storia è continuata, con me che ho cominciato ad adeguarmi graziosamente alla situazione perdendo la pazienza e sbroccando ogni volta che potevo, così, giusto per non farlo sentire solo nei suoi ingiustificati e improbabili scatti d'ira.
E poi, che diamine, ci ho messo anche un po' di creatività, rimanendo giusto un pelo al di qua dei confini del lecito ogni qualvolta si presentava qualche altro essere di sesso maschile che mi corteggiava. Cosa che non avevo mai immaginato prima, né tanto meno sperimentato, essendo io di una fedeltà quasi claustrale.

La logica spingerebbe a domandarsi "ma allo' che cacchio ci stavate a fare, insieme?".
La risposta sta appunto nelle parole della nonna di cui sopra, e nella comune intolleranza verso il "consumismo sentimentale" (questa cosa qua immaginatevela detta dalla Arcuri, mi raccomando), per cui pensavamo che, essendoci comunque molte cose belle nel nostro rapporto, avremmo solo dovuto impegnarci meglio, fallire meglio, e riprovarci ancora meglio.
Nel mio caso, questo sistema è stato una catastrofe intergalattica: perché bastava una rispostaccia per farmi immediatamente virare dall'"amore voglio passare tutta la vita con te in fondo che ci vuole basta solo essere comprensivi " all'"aspettami qua, non ti muovere, vado ad affittare un rullo compressore col quale passarti sopra due o tre volte in prima e retromarcia, ma torno subito". Il rapporto era stabile come la pila di bicchieri pentole e piatti sporchi nel mio lavandino dopo una cena a quattro portate per sei persone.

E poi, quello che doveva succedere, come di solito succede, è successo (ma non sul ce... vabbè, mi astengo, vi risparmio l'orrida battuta) ( è che sto passando troppo tempo col mio pessimissimo migliore amico, in questi giorni, e certe cose mi vengono spontanee).

Il punto è che non so se sia l'età, ma è come se da un lato ci fossero tutti gli aspetti razionali, logici, pragmatici (adulti...) di un problema, e dall'altro tutto quello che c'è di viscerale, passionale, di pancia (istintivi...). E io sto là, sospesa a quattro metri da terra, che per sopravvivere ci faccio la spaccata in mezzo.
L'analisi più fetecchia che mi è venuta in mente, è che sento il peso della responsabilità, che non guardo più alle cose con l'incosciente leggerezza di qualche anno fa, insomma che sto diventando una vecchiaccia sclerotica che non riesce più a commuoversi alle manifestazioni, che non si sente battere il cuore ai concerti, che analizza tutto in termini di funzionalità e resa effettiva.
Ma poi una vocina, dentro, mi ha chiesto se per caso non fosse tutto il contrario: se le presunte sensazioni di pancia, i colpi di testa da filmone hollywoodiano, non fossero che capricci, boicottaggi, scuse che trovo a me stessa per non crescere.
E, a quel punto, altro che spaccata a quattro metri da terra.
Contorsionismi su un treno frecciarossa che deve recuperare un ritardo di venti minuti per un guasto a Firenze Centrale, signore mie! E senza mani!