lunedì 7 febbraio 2011

depressione, caspiTa.

Ci sono delle domande a cui giammai io troverò risposta.
Passo buona parte delle nottate a cercarla, facendo abitualmente le 4 di mattina e beccandomi le frecciatine del ragazzo della mia amica - al mio risveglio -, ma nonostante questo non sono ancora giunta a nessuna conclusione definitiva.
Poniamo che stai con un ragazzo (che chiameremo, per comodità, Furio ) che, quando l'hai conosciuto, ti sembrava l'incarnazione dell'essere perfettissimo e ideale che avevi sempre cercato. Poi, col tempo, il suo essere Furioso comincia a venir fuori, e ti senti - come dire? - un po' trascurata, ignorata, non ricevendo nessuna delle attenzioni stratosferiche che tutti i tuoi precedenti ammòri ti avevano offerto come quota minima sindacale. Allora cominci a guardarti intorno, ma ti senti in colpa, ma nel frattempo praticamente trascuri tutte le attività che normalmente impegnavano le tue energie (scrittura, studio lingue straniere, teatri, cinemi, libbri, amichi) perché ti sembra di non avere mai abbastanza tempo per tutto, da quando c'è lui. Gliene parli, gli dici pure - in un impeto di onestà, che qualcuno potrebbe anche chiamare paraculaggine, ma vabbè - che c'è un altro che ti interessa, e forse pure un altro ancora, e che insomma sì tu e lui state insieme però il fatto è che tu dentro ti senti single.
Lui glissa, oppure piange, e ti dice che sei catastrofista e pensi solo alle cose brutte e non a quelle belle.
Intanto però, come vi narrai in un vecchio post, si guarda bene dal presentarti i suoi, di amici, e anzi evita accuratamente di portarti alle loro feste di compleanno, alle rimpatriate, e cose simili. Una roba che io in otto mesi i suoi amici li ho visti 5 (cinque) volte in tutto, tre delle quali nel primo mese.

Tu gli dici "senti, a me sembra che ci sia qualcosa che non va, tu non sei preso, mi ignori, mi tratti con indifferenza", e lui ti dice che è colpa tua, che sei acida, che non stai mai un attimo tranquilla, e allora tu ribatti che se sei acida e su di giri magari è proprio perché ti senti ignorata e che comunque non è carino che lui ti urli "sei una troiaahhh" davanti a tutti i tuoi amici mentre giocate a monopoli, solo perché ridi insieme agli altri quando lui capita su parco della vittoria, il cui proprietario inscena un cabaret che manco nelle migliori puntate di zelig.
Comunque vada, alla fine la colpa è sempre tua, e comunque vada, lui alla fine riesce sempre a farti sentire sufficientemente in colpa da non farsi lasciare o - se già è stato lasciato - da farsi riprendere.

La cosa che non capisco, però, è quando a un certo punto ce la fate a lasciarvi, e stavolta è lui che dice no, non ce la faccio a stare con te (mabbruttoinfamemaledetto, e te ne esci così dal nulla dopo essere stato mesi a piagnucolare e a implorarmi di non lasciarti?). E dichiara che in fondo non ti ha mai amata, e che se non ti ha mai presentato ai suoi amici, se non ti ha mai coinvolta nella sua vita, c'erano delle motivazioni profonde.
A quel punto, una persona normale si metterebbe a urlargli in faccia i peggiori epiteti mai concepiti da essere umano dagli albori dei tempi.
Io no. Io ho chiuso la telefonata con un normalissimo - e anche gaio, per darmi un tono - "ciao". Pensando che è un verme, questo sì.
Dopodiché, ho fatto quello che faccio sempre in questi casi, la mia rassicurante abitudine: me ne sono caduta in depressione.
Yuppiii.

8 commenti:

  1. Hai sbagliato solo sul "Ciao"... dovevi chiudere con un "mavaff..." con tanto di rincorsa.
    Infine comprendi che una persona che ti urla contro "sei una troiaaaahhh" perchè, com'è logico, trovi esilarante una paraculata, non merita la depressione. Guardati intorno e VIVI.

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  2. Ovviamente ci sono delle motivazioni profonde - credo - dietro alla sua anaffettività, e forse è per questo che gli sono rimasta accanto comunque, perché - credo - con tutto quello che ha passato è già una specie di piccolo miracolo che sia comunque una persona bella sotto millemila punti di vista anche se carente da altri. Si chiama sindrome da crocerossina, mi pare... :P
    Poi vabbè... c'è che le risposte intelligenti e pronte mi vengono molto tempo dopo che è passato il momento topico, perché di solito mi lascio trascinare senza oppormi in stupidi giochini psicologici, e me ne rendo conto solo a posteriori.

    Per finire: non è che mi è presa la depressione per il lasciamento in sé. E' solo perché, ultima di una lunga serie, anche stavolta mi sento come una persona che tanto mai nessuno la ama davvero. Razionalmente so che è una cazzata, ma vaglielo a spiegare alla mia pancia.
    (ommado', MAI PIU' UN POST COSì SERIO!)

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  3. La sindrome della crocerossima mi ha portata ad ammalarmi. Solo ora, e nemmeno tanto bene, sono riuscita a uscirne. E non è che dall'oggi al domani uno si dimentica tutto eh.
    Non fare la cazzata che ho fatto io,cioè di allontanarmi dagli amici perché avevo bisogno di stare sola e potevo affrontare tutto da me.
    Poi credimi, arriverà quello che ci farà tornare ad essere crocerossine, solo che manco ce ne renderemo conto.
    Cmq, vedi di non restarci troppo in questa fase depressiva, io ne sono uscita come una persona peggiore ché non è vero che la sofferenza fortifica, la sofferenza ti ammazza pezzetto per pezzetto.

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  4. Chissà se è meglio amare o sentirsi amati... dubbi amletici.

    Nel frattempo che il mio cuore decida o no di amare una ragazza... mi dedico a tutte le sane gioie che la vita dei nostri giorni possa offrirmi :)

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  5. Ciccuzza, ti sto mentalmente schiaffeggiando per non avergli infilato tutti gli hotel (le case son troppo piccole) su per il naso e giù per la gola dopo la sua esclamazione, e per il fatto che stai osando cadere in depressione per uno che non ha avuto neanche le palle di FARSI LASCIARE, per poi lasciarti lui quando non ne poteva più del giocattolo. Eccerto perchè i maschietti non possono FARSI lasciare, e che direbbero agli amici poi.
    Non ci sono più Uomini in giro.
    Neanche UNO.

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  6. @ Antonio: uuh! altro che Lao Tze!
    @Zula e Cerveza: sul fatto che la sofferenza non fortifica, sono abbastanza d'accordo, e pure sul fatto che il crocerossisimo è una cosa quasi genetica, più che una filosofia di vita. sul fatto della depressione, non è che sto così per la fine della storia con lui, anzi, è che ce l'ho con me per essermi lasciata "intenerire", per l'ennesima volta, ripetendomi ogni volta che i suoi comportamenti erano conseguenza della situazione estremamente traumatica in cui ha vissuto fin da piccolo, e che non potevo pretendere di pensare che tutto quel bordello non avesse avuto alcun effetto su di lui, che se lo amavo dovevo tenermelo così com'era - che poi insomma tutto sommato è una persona normale,eh! incazzosa e ansiosa, ma normale...-.
    anche se effettivamente le mie sensazioni erano giuste, quindi mi sento una cretina, ed è per questo che mi do fondamentalmente addosso: perché la penso esattamente come Cerveza e difatti I SCHIAFFI me li do da sola.
    a proposito, vado un attimo a sputarmi nell'occhio sinistro, ché sennò si sente trascurato (se non altro, ho imparato a fare lo sputo a effetto)

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  7. Ma che m....
    Sei sicura quando dici " se lo amavo dovevo termelo così com'era"??
    Certo, non puoi cambiar la persona che hai di fianco, lungi dal pensarlo, ma non puoi nemmeno rosicarti il fegato perchè proprio non ce la fai a sopportare certi atteggiamenti, certi pensieri, certe ambiguità. Eh no.
    E la depressione...lasciala perdere, è la peggiore compagna che potessi scegliere. Datti il tuo tempo, tutto il tempo che ti serve, poi risorgi più bella e forte di prima.
    Ebbasta. (:

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  8. ma anfatti, Lilith... nel concreto, è stato un lasciarsi consapevole da ambo le parti: eravamo saturi. io gli avrei solo piantato una mazza da baseball nei denti quando se n'è uscito che non mi aveva mai amata: semplicemente perché mi sarei risparmiata parecchia bile, se avesse parlato chiaro già qualche mese fa. e se la sarebbe risparmiata pure lui.

    comunque tuttocche', sto già meglio, sto combattendo la depressione a colpi di teatro, cinema, scrittura e massacranti sedute di step :)

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