martedì 14 settembre 2010

Aggiornamento e lamentazione accessoria

Io non ho scritto  da un po', e se volete posso accamparvi seduta stante almeno otto scuse affascinantissime ed esotiche.
Ma la vera verità è che a mio padre hanno diagnosticato una malattia brutta.
Orbene, noi tutte sappiamo che nel rapporto col nostro genitore vada ricercata gran parte delle radici della nostra zitellaggine, nel bene e/o nel male.
In particolare, io col mio genitore ho un rapporto a volte conflittuale, ma soprattutto molto forte e molto serrato, e adunque forti e serrate sono state le bestemmie che ho indirizzato alla volta celeste negli ultimi mesi.
Non sto qua a tediarvi con considerazioni infantili come la strizza che si prova a vedere una persona amata ingarbugliata in un gomitolo di fili trasparenti, oppure con inutili descrizioni di terre che si aprono sotto i piedi sotto il peso di certi pensieri complessi inerenti alla caducità altrui, delle proprie certezze e infine - perché no? non facciamoci mancare nulla! - di se stessi.
Ve lo volevo solo dire, ché, pur anco nel mio costante gigioneggiare insensato e demenziale, forse a volte necessito stupidamente di supporto morale, un virtuale pat-pat sulla spalla.

Comunque vabbè, momento depressivo finito, il mio papo adesso l'hanno operato e pare che stia bene. Però teniamo le dita incrociate che non si sa mai, eh.

Dopo l'aggiornamento, giungiamo indi alla lamentazione accessoria.
Che è la seguente:
cioè oggi pomeriggio io a Uomo l'ho chiamato tipo quattro volte per casini vari che non sto qua a dirvi sennò va a finire che a forza di allungare il brodo ci si annacqua. Evvabbè.
Verso le ore 21:30 squilla il mio cellulare, che sarebbe un segnale tipo "oh tu che hai lo iuenmi che non paghi le chiamate che mi fai, chiamami un po'". Allorché però io non lo chiamo subito essendo che stavo cenando con polpette, insalata e mais che aveva un sapore un po' strano, difatti credo che la mia coinquilina nuova si è sbagliata e si è confusa il sale con lo zucchero. Evvabbè2.
Verso le ore quasi 22, risquilla, e allora lo richiamo pensando ma vedi un po' se una non si può manco finire di infilzare in santa pace gli ultimi cicini di mais dell'insalata con lo zucchero. Evvabbè3.
Uomo parla poi impreca poi riparla e io non capisco se stia parlando con me, con la polizia stradale, o con le frecce della sua macchina che non funziona. In mezzo a questo marasma verbale intendo qualcosa tipo che stava andando da Valerio che faceva le crepes. La mia mente cerca di accorpare i dati, ma dopo un po' vacilla. "Scusa, eh, ma da dov'è uscita mo 'sta cosa delle crepes, ché prima non mi hai detto niente? E soprattutto... chicacchio è Valerio?"
"No... ma Valerio è... oh, scusa, vedo un lampeggiante e sono senza auricolare" silenzio... "eh? cosa mi stavi dicendo?"
"Io? Niente, stavi parlando tu. Mi dicevi di 'sto Valerio. Scusa, ma poi siete solo tu e questo nuovo tizio del quale in quasi cinque mesi che stiamo insieme non hai mai sentito la necessità di parlarmi, e stasera vi scoprite grandi amiconi?" (vabbè, ammetto: l'ultima parte della frase l'ho solo pensata)
"Ah, no, siamo io, lui, altra gente, e l'amica in comune"
"E chi sarebbe st'amica in comune?"
"... colei della quale tu sei gelosa".
AAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH! Ella! La grandissima scassapelotas che su feisbuc lo commenta e lo tagga di continuo! La sua ex! Quella con la quale ogni tanto prende e sparisce per una serata intera "perché mi ha invitato a cena" e po' mi richiama quando torna a casa e io gli chiedo allora che vi siete mangiati e lui mi dice alla fine niente, ci siamo messi a chiacchierare e il tempo è volato così, scusa se non ho risposto alle tue chiamate ma il cellulare l'avevo lasciato nell'ingresso e lì non prende tanto bene!
Ora, chi mi conosce bene sa quanto poco io sia gelosa e rompicoglioni per queste cose, di solito me ne sto buonina buonina tranquilla per i fatti miei senza immischiarmi troppo. Anche perché io odio quando la gente rompe le scatole a me se vedo i miei ex, quindi figuriamoci...
Però, cioè, mo, io non voglio dire, ma insomma, ecco, allora, quindi tu ExdiUomo lo inviti a casa tua (perché Valerio fa le crepes, sì, ma a casa tua le fa!), ben consapevole che Uomo sia da mesi e mesi accoppiato con me medesima, e non ti passa neanche per l'anticamera del cervello di invitare anche me medesima. E, cosa più grave, neanche a te Uomo passa neanche per il cervello di dire "ma forse vuole venire anche lei medesima, magari me la porto così le faccio conoscere i miei amici e pure GrandissimaScassapelotas che sta sempre in mezzo ma ancora non ci ho manco mai minimamente pensato a farle incontrare".
Donde il mio profondo scazzo e immenso rodimento (cit.). Anche perché Uomo sta praticamente sempre con me e i miei amici, e se ne risente alquanto se prevedo serate in cui lui non è coinvolto.
Alla fine dei conti, io non sono una di quelle che devono per forza spalmarsi di uno spesso strato di colla vinilica, dopodiché strusciarsi addosso al proprio uomo finché la suddetta non sia completamente asciutta, anzi, sono una forte fautrice delle reciproche indipendenze.
Però stasera ci ho visto rosso.
Non so se sia perché lui abbia fatto la genialata di chiamarmi solo all'ultimo momento per evitare ogni mio possibile "uuu, posso venire anch'io?" (che molto probabilmente neanche gli avrei detto, preferendo io ingozzarmi di insalata verde e mais allo zucchero con la mia migliore amica facendo battute sceme all'inverosimile, alle seppur ottime crepes dell'altrettanto ottimo Valerio).
O forse perché mi arrabbio per il fatto che lui sa bene che sono gelosa di GS, e che potrebbe pure farmela conoscere per fugare ogni mia nube di dubbio, e invece pare goderci ad acuire la cosa.
Oppure, magari, mi dà fastidio che GS ignori platealmente la mia esistenza, come se fossi un fantasma. Non dico che dobbiamo essere amicone, ma se ci tieni tanto a lui potresti almeno degnarmi di una stretta di mano (tanto Grandissima Scassapelotas sei, e Grandissima Scassapelotas resti, non ti illudere. Scassapelotas tu e i link scemi che gli tagghi su feisbuc. Tiè!).
E poi non lo so, c'è pure il fatto che lui sta sempre, sempre, con me e i miei amici. Il che mi fa anche piacere, ma se capita che io mi organizzo senza di lui, lui un attimino se ne risente. E allora come la mettiamo? Tu puoi, e io invece devo essere la tua dolce metà in tutto e per tutto?
No, no, non ci siamo.
Da ora in poi, scatta la rappresaglia: allerto Gabby (mia migliore amica) e relativo fidanzato, e MisterConga (mio migliore amico), li metto a parte della cosa, e da domani si dà il via alla rappresaglia.
Tzè!

(e, con questo post chilometrico, direi che mi sono messa in pari e posso pure campare di rendita per un paio di mesetti)

5 commenti:

  1. Taglia via un coglione alla tua dolce metà e poi vedi come fila dritto! u.ùIo l'avrei picchiato, avrei sotterrata viva la simpaticona e sinceramente mi sarei tenuta stretta Valerio, che un uomo che ti fa le crepes non è da sottovalutare mica.Comunque, l'amore è una patologia.Mò posto pure io vah, che ne avrei di cosine da raccontare circa me e il fanciullo.Aggiornami sulle fase della rappresaglia! E non essere clemente solo perché è il tuo ragazzo.Cordiali baciniZula

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  2. Leggere di crepes a quest'ora e con le stesse voglie di una donna gravida (maledetto ciclo!) non mi fa bene... Comunque sì, vendetta è la parola giusta... naturalmente tu sei una donna e ti vendicherai con una certa classe! Per quanto riguarda la malattia credo di non poter neanche immaginare cosa si può provare in momenti come questi, però leggo che adesso va già meglio e ne sono contenta!

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  3. zula, l'idea di intervenire di bisturi sui gioielli di famiglia di lui, in effetti, mi ha molto più che sfiorata. anche considerando che l'avere una migliore amica che fa la psicologa - e ti aizza chiarendo punto per punto quali sono i di lui errori in questa faccenda - è totalmente deleterio (per lui, ovviamònte).(ah, sbrigati a scrivere ché sono curiooooooosa!)quanto alla vendetta, ovvio che vi aggiornerò, io e Gabby abbiamo già elaborato un piano nel bagno, alle sei di stamattina, da brave e coscienziose strateghe che sanno di doversi preparare prima del loro avversario.cenere, grazie per l'ultima frase :)e, per finire, rileggendo ho notato di aver scritto il post con più erroracci di sempre - stile, grammatica e punteggiatura... non mi so' fatta mancare niente - perciò mi scuso con coloro che si fossero messi in comunicazione soltanto in questo momento: di solito non scrivo "neanche" per tre volte in una sola frase.ecco.sappiatelo.e sappiate pure che mi scoccio a correggere quindi rimarrà così.

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  4. Và ma non ti devi scusare mica degli errori!! Anzi, mi ha preso proprio quello che hai scritto! Proprio così come ti veniva... Sarà che somiglia molto a quello che sto passando io, ma in una situazione del genere non reagirei diversamente da te (anzi, forse si, mi comincerei a deprimere, ci sono proprio portata!).Mi raccomando di portare avanti la vendetta! Quando ce vò, ce vò! :)

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  5. Vendetta?Ma sfanculizzalo immediatamente.

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