martedì 6 novembre 2007

[Dis]Avventure all'ombra di un pianoforte a coda - Il ritorno.

Ma dico, a voi sembra giusto che una arriva in conservatorio la mattina che già si sta cagando in mano dai sensi di colpa per non aver fatto una cippalippa in tre settimane, e appena varca la soglia del suo bidone rischia l'infarto perché contorto sul seggiolino non c'è il moccioso abbonatello che si aspettava ma nientepopodimeno che il pianista testosteronico?

Vi sembra giusto che la suddetta poi debba cambiare in viso una gamma di colori dal verde nausea al rosso fòco, e non riesca a borbottare altro che un "'giorno", tra l'altro con un tono di voce fra il timido e l'isterico per il quale si sarebbe presa a schiaffi da sola, prima di posare sulla sedia dietro al pianoforte il culo che mai le era sembrato così enorme come in quel momento?

A me no, non sembra giusto. Poi però, per compensare, per tutto il tempo il pianista mi ha fatto vedere il suo profilo migliore. Quello posteriore, sì.

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