domenica 10 gennaio 2010

Titolo a piacere

... e, ratta come il fulmine che scende ad incendiare le messi, l'ira funesta della Birra Spagnola accese di purpureo terrore tutte noi zitelle, già intimamente provate da una vita sentimentale sconnessa e traballante.
(Ti sei commossa Cerve'? Ti sei sentita almeno un po' in colpa? O dici che ci dovevo inserire anche qualche cucciolo senza mamma, qualche neonato deficiente che storpia le parole o animale che dopo essere stato abbandonato ritrova da solo la via di casa e viene accolto con grandi feste e abbracci?)

E' da tempo che medito un post fatto per benino per questo blog, ma non ho il tempo di scriverlo. Perciò, in cambio, dato che maieppoimai vorrei essere esclusa da questa élite femminile, ora vi tocca sorbirvi vicissutidini varie ed eventuali dei miei ultimi mesi.
Innanzitutto, in quanto emotivamente afflitta -da brava Bridget!- sono stata flagellata da interi battaglioni di virus e batteri, che si davano scientemente il cambio per non lasciare mai il campo sgombero da cadaveri unicellulari e residui infiammatorii. Diciamo che la routine è stata: una settimana con la febbre a 39, alternata ad una in cui avevo solo tosse, raffreddore e mal di testa. Da novembre.
Però questo non mi ha impedito -nelle settimane di quasi salute- di andarmene a zonzo un po' qui e un po' là, laddove qui è stata l'ex capitale sabauda nonché regina indiscussa dei chili presi per colpa di gianduiotti cuneesi bacididama ingeriti, e è stata Londra, regina indiscussa dei chili persi a causa delle marce a tappe forzate cui venivamo costretti da uno dei miei amici, da anni casualmente soprannomonato "Il Generale" (sbatto i tacchi e mi metto sull'attenti).

In tutto questo, ho dovuto preparare un esame di per se di media difficoltà, il cui prof è però l'incarnazione del Male; il che mi ha reso virtualmente impossibile o quasi staccarmi dai libri, se non per riempire di ingiurie e improperi il pur meraviglioso trentaseienne con cui storieggiavo.
Ah, giusto, il Vecio: un poeta, uno che si fa 700 chilometri per venire ad assistere un'inferma, uno che regala libri e cioccolatini e cucina cose fantasiose e buonissime a lume di candela, che a letto conferma vigorosamente il mio proposito di non raccattare mai più nulla nato dopo il 1980, e che la notte mi accarezza e mi tiene abbracciata finché non mi addormento.
Sennonché: lui ha trentasei anni e vuole una donna accanto, ma proprio nel senso di accanto, non io a Torino e tu a Roma, lui è uno che vorrebbe avere dei bambini in tempi ragionevolmente brevi, e io invece sono ancora qui a combattere con i turni per il tirocinio e alti tomi da scalare con piccozza e ramponi.
Ci siamo fatti gli auguri di Natale - io, per essere sincera, tra gli auguri ho anche inserito un quarto d'ora di amare coliche intestinali: perché va bene che rimaniamo in buoni rapporti, ma pur sempre di ex si tratta- e mi ha prestato un libro molto carino. "Sai cosa? Ho pensato che quasi quasi te lo regalo, in fondo ho parecchio di cui sdebitarmi", io ho sorriso "No, grazie. Ma è stato dolce da parte tua averci pensato".

Buon anno a tutte, Bridgets!
(O amabile Cerveza, e tu comunque stai attenta alle fioriere in bilico sui balconi, che non si sa mai... )

3 commenti:

  1. XD
    Non mi sento in colpa, aumenta il ego :P
    E bellissimo post come sempre ;)

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  2. Un'altra cosa: è più di un mese che scrivi e sei ovviamente Bridget ufficiale, anche se le mie colleghe si son dimenticate di notificartelo (sfaticate -.-). Indi, dammi il link del tuo blog e la tua data di nascita e le aggiungo alle altre ;)

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  3. Uhm, visto che mi hai fatto i complimenti forse posso anche glissare sulla faccenda delle fioriere, va'...

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